NARCISO ABBASSA LA CRESTA E STAI SCIALLO - 5A Scuola Campanini
NARCISO ABBASSA LA CRESTA E STAI SCIALLO5A Scuola Campanini
TENIAMOCI IN CON-TATTO
Classe 5A Scuola Campanini
Insegnanti Genoveffa Romano, Enrica Ronchini, Elena Li Ranzi, Paola Maione, Cecilia Cavatorta, Leontina Bonori, Susanna Conni
A cura di Franca Tragni – Zonafranca
Narciso ed Eco sono le due facce della stessa medaglia, un po’ come la 5A e la 5B della scuola Campanini di Baganzola, per questo abbiamo lavorato allo stesso tema! Noi di 5A ci siamo immaginat* di essere Narciso e di dare parola a Eco e noi di 5B abbiamo fatto il contrario. Risultato? Abbiamo scoperto che Narciso concentrato su sé stesso non vede chi ha di fronte, ma anche Eco non vede chi ha di fronte perché troppo concentrata sul proprio dolore, e rifiutata non ha cura di sé e diventa invisibile. Morale: non è liber* chi è schiav* del proprio corpo e della propria immagine, quindi impariamo a piacerci impariamo ad amarci!
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Ritiro scolastico e ritiro sociale - Katia Provantini
Ritiro scolastico e ritiro sociale
Profilo di funzionamento e fattore di rischio, ciclo di incontri a cura di Katia Provantini.
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Rap da camera | 3E Parmigianino
Rap da camera3E Parmigianino
TENIAMOCI IN CON-TATTO
Classe 3E Parmigianino
Insegnante: Claudia Farolini
A cura di Yele Canali e Riccardo Reina – Teatro delle Briciole
Questo breve video è il risultato del lavoro a distanza fatto con la classe 3E della scuola Parmigianino.
Ci si è concentrati su alcuni aspetti fondamentali nella pratica teatrale ma che eccedono i limiti del teatro, come la scrittura di un testo, l’uso della voce, il senso del ritmo, la capacità di immaginare e sviluppare un personaggio, l’ascolto dell’altro e la connessione con gli altri.
Si è assemblato il tutto in un esperimento: comporre un pezzo rap. Il rap infatti non solo mette in gioco, a livello formale, tutte queste competenze, ma storicamente nasce proprio come forma di espressione artistica di contestazione sociale, politica e culturale della comunità afroamericana che attraverso la parola, la rima e il linguaggio di strada denuncia un sistema d’oppressione che si dimostra sempre violento sulle minoranze, siano esse di genere, di etnia, di classe. Il testo è stato scritto collettivamente, utilizzando e attualizzando a questo scopo esercizi di scrittura automatica di matrice surrealista.
Questo esperimento è servito a mettere in crisi facili certezze e giudizi precostituiti, che poi è quello che cerchiamo di fare sempre, anche a teatro e attraverso il teatro.
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AperiWeb con le Fattorie Didattiche
AperiWeb con le Fattorie Didattiche
Occasioni di educazione al gusto e alla sostenibilità
Undici appuntamenti online all’ora dell’aperitivo con le Fattorie Didattiche del progetto ALIMENTIAMO LA SOSTENIBILITA’.
ALIMENTIAMO LA SOSTENIBILITA’ – finanziato nell’ambito del PSR Emilia-Romagna 2014-2020 – ha lo scopo di creare un network di aziende agricole per promuovere il concetto di socialità complessiva del cibo, che incorpori valori come sostenibilità, etica, qualità regolamentata, territorialità e lotta allo spreco alimentare, soprattutto legato alla dimensione domestica del consumo, attraverso una corretta educazione alimentare.
Fanno parte del network Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Apicoltura Manghi Armanda, Orto
Botanico Gavinell, Azienda Il Palazzo di Specchio, Agriturismo Il Gelso e gli esperti di
alimentazione di Madegus, Maestri del Gusto. Guarda il trailer
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Essere insegnante vuole dire lasciare un segno in una relazione

Essere insegnante vuole dire lasciare un segnoin una relazione
ESSERE INSEGNANTI OGGI
“Noi riceviamo vita solo da chi la vita la sa mettere «a fuoco»,
chi è «passato» nel mondo e ce ne ha lasciato una mappa:
poi sta a noi camminare e aprire nuove strade”
A. D’Avenia
Sveglia, doccia, colazione e via in macchina…
Dopo la solita coda in tangenziale, finalmente raggiungo la mia amata Via Milano, dove il mio sguardo si imbatte su abbracci di ragazzi, baci dei genitori, corse per prendere la merenda. Arrivata a scuola, entro nell’atrio pieno di ragazzi che parlano tra di loro e, al suono della campanella, si dirigono verso le loro classi; salgo le scale, saluto i collaboratori e colleghi e, con PC alla mano, mi incammino verso l’aula dove trovo gli alunni che mi aspettano. Un buongiorno sorridente ed energico. Fino a due mesi fa la mia giornata si apriva con questa routine. Ora invece mi ritrovo nella mia casa, apro la piattaforma per vedere se ci sono nuovi messaggi o se sono stati inseriti nuovi compiti. China sulla tastiera con la posta elettronica piena di notifiche tra messaggi di accettazione della lezione e richieste di spiegazioni aggiuntive, posiziono la telecamera, e mi introduco nelle abitazioni dei mei alunni, cercando di dare lo stesso buongiorno, rafforzato, sorridente, ed affettuoso. Quando vedo che sono tutti connessi, quel buongiorno si colora e vibra di emozioni, le più disparate. Vedo ragazzi che sono cresciuti che hanno smesso di essere infantili, improvvisamente; altri invece hanno fatto un percorso opposto di chiusura e di paura; altri ancora che hanno bisogno di attenzioni più del solito e chiedono momenti da dedicare a loro. Li stiamo osservando senza dare giudizi e mi prendo il tempo di vedere queste loro metamorfosi.
Ma una tastiera e una webcam possono essere il punto di contatto di un percorso formativo?
E in che modo possiamo continuare a prenderci cura di ciascuno ragazzo?
Può essere questo un nuovo modo di essere vicina a loro?
Sono sufficienti un appello, chiedere di accendere una telecamera, rispondermi:
“Prof. presente!”, “Prof. la connessione è debole!”, “Prof. ma il compito è arrivato? Prof. ma quando mette i voti?”
Se mi avessero raccontato una simile situazione, non ci avrei creduto. Molte sensazioni di questo periodo mi rimandano ad una narrazione di altri tempi, scenari dei racconti dei miei genitori che avevano vissuto la guerra, quella vera, in un clima di bombardamenti, qui a Parma. In questa pagina mai scritta sui libri, insieme alla mia comunità scolastica, deve prevalere ancora di più il ruolo di noi docenti -mediatori, nello specifico trasmettere la calma in un momento che disorienta per l’incertezza che ci pervade. Tutti insieme stiamo cercando di trasformare questa nuova relazione in un’occasione per tutti, per rafforzare i rapporti, per accorciare le distanze, misurando anche un modo nuovo di azioni didattiche, sperimentate da autodidatta, a volte con telefonate chilometriche con colleghi che, seppur distanti, sono più vicini di quanto si possa immaginare. L’esperienza della vita di una classe, di una sala insegnanti, di un corridoio alla ricreazione, però non è paragonabile a tutto questo.
Quali emozioni scaturiscono in un’aula? Quanto è importante guardarsi negli occhi? Quanto conta capire che non è il momento di fare lezione di italiano o storia o geografia e stravolgere il programma scolastico giornaliero? Anche ora essere insegnante vuole dire lasciare un segno in una relazione che prende per mano, che cerca di far crescere e far diventare i nostri ragazzi, giovani adolescenti, uomini e donne del domani. Questi sono i valori che voglio e continuo a trasmettere anche con la telecamera accesa o spenta, con la connessione lenta o veloce, con il telefonino o con il pc. Con gli alunni e i genitori, con la dirigente, i colleghi e i collaboratori si è fortificata una nuova intesa che ha invaso i nostri spazi interiori, nella speranza che l’umanità sia un’unica grande famiglia che soffre e che spera, al di là dei confini geografici.
Prof. Angela Martelli – IC Micheli
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Il muro dei pensieri
Il muro dei pensieri
CITTADINI DEL MONDO
Un piccolo omaggio a tutti coloro che con cura, fatica, passione ed impegno si stanno occupando di noi in questo difficile periodo storico.
Contributo realizzato dalla classe 2E dell’ Istituto Comprensivo Albertelli-Newton, guidati dalla supervisione della prof.ssa Gabriella Bigliardi e del Prof. Pietro Guidetti.
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#liberipensieri
#liberipensieri
CITTADINI DEL MONDO
La riflessione della classe 3°B dell’istituto Malpeli pone l’accento sulle riflessioni, sui feedback dei ragazzi e delle ragazze nell’approccio al tema della illegalità e delle mafie. Riflessioni individuali e di classe su alcune domande cruciali: cos’è la mafia? come posso e possiamo fronteggiarla? Cosa possiamo fare? Qual’è il nostro impegno quotidiano?
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Le nostre voci nel vento
Le nostre voci nel vento
CITTADINI DEL MONDO
La classe 3°D dell’Istituto Don Cavalli alla fine del percorso ben sintetizza i valori e le parole chiave che ci uniscono, che ci fanno sentire liberi insieme! Parole che ci fanno sentire una comunità, per non sentirci soli, per riempire questa distanza che può distruggere l’anima.
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Il wall della legalità
Il wall della legalità
CITTADINI DEL MONDO
La classe 3°C dell’istituto Malpeli ha prodotto un muro virtuale per descrivere la complessità dell’atteggiamento mafioso. Sono espressi legami, idee, emozioni e sentimenti che il fenomeno mafioso smuove nelle coscienze e nei vissuti di tutti noi. E’ un invito alla riscoperta di termini dal significato dimenticato, uno stimolo per cogliere il peso e la forza delle parole “giuste”, riscoprendone il significato autentico!
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#distantimaliberi la memoria
#distantimaliberi la memoria
CITTADINI DEL MONDO
Il valore della memoria