A CORPO LIBERO - classe 3 A Scuola Convitto Maria Luigia
A CORPO LIBEROclasse 3 A Scuola Convitto Maria Luigia
TENIAMOCI IN CON-TATTO
3 A Scuola Convitto Maria Luigia
A cura di Davide Doro e Claudia Nizzoli – Solares Fondazione delle Arti
Immaginiamo il nostro corpo e risvegliamolo, svegliamo i muscoli del viso, quelli delle mani, Accarezziamoci la pancia per far suonare meglio parole e sentimenti e cominciamo. Eccoci tutti insieme, ognuno con le sue particolarità, ognuno con il proprio sorriso tra le mani I nostri occhi ci hanno accompagnato in lunghe riflessioni sul nostro aspetto, sulle nostre espressioni… “Ma se uno è buono o cattivo lo si vede dalla faccia?” Abbiamo nuotato in un mare di stereotipi fisici, tra differenze e uguaglianze fino a dirci che… “Io sono”… un aereo, il mondo, un calciatore, un riccio… “Ho il diritto di”… giocare, diventare uno scienziato, essere felice… E infine dirci a gran voce che siamo liberi. Liberi di… Essere a corpo libero
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ATNIF 2 - classe 5C Scuola Albertelli-Newton
Atnif2
ATNIF 25C Scuola Albertelli-Newton
TENIAMOCI IN CON-TATTO
Classe 5C Scuola Albertelli-Newton
A cura di Davide Rocchi, Massimo Boschi – eUROPA tEATRI
14bilioni,028miliardi,187milioni,161mila,898anni dopo…Tanto tempo era trascorso dagli incredibili fatti accaduti e narrati della leggenda degli ATNIF.La civiltà si era evoluta in pace, gli animali prosperavano liberi, tutto era in equilibrio grazie alla saggezza della stirpe delle scimmie governatrici finché un giorno…
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CARTA LIBERA TUTTI - classe 3E Scuola Corazza
CARTA LIBERA TUTTIclasse 3E Scuola Corazza
TENIAMOCI IN CON-TATTO
3E Scuola Corazza
A cura di Mario Aroldi – Teatro del Cerchio
“SE RIUSCISSIMO A METTERCI NEI PANNI DEGLI ALTRI, TANTO DA SENTIRE GLI ALTRI COME FOSSIMO NOI, NON AVREMMO PIU’ BISOGNO DI REGOLE, DI LEGGI, PERCHE’ AGIREMMO PER IL SENTIRE COMUNE E QUINDI NON FAREMMO MAI QUALCOSA CONTRO QUALCUN ALTRO CHE SENTIREMMO COME FOSSE NOI.” Da queste parole nasce e comincia il percorso di gioco teatrale intrapreso con i bambini della Classe a me assegnata. Un percorso di gioco e di ascolto verso L’ALTRO, per arrivare ad avere una maggiore consapevolezza dell’IO; perché l’esercizio di mettersi nei panni degli altri, è un esercizio che ci può far diventare veramente una società migliore, delle persone “più piene” di sapere dell’altro, del giusto e dello sbagliato.Renderci maggiormente consapevoli di ciò che si può riparare, e di ciò che dobbiamo impegnarci a fondo a non rompere.Il diritto all’ascolto, all’inclusione, all’educazione, il diritto ad essere aiutati.Riuscire attraverso il gioco a tirare fuori ciò che è dentro per poterlo trasformare insieme e renderlo insegnamento comune.
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IN UNA NOTTE DI TEMPORALE - classe 2A Scuola Verdi
IN UNA NOTTE DI TEMPORALE2A Scuola Verdi
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Classe 2A – Scuola Verdi
A cura di Adriana Milani – Teatro del Cerchio
In una notte di temporale un gruppo di capre si ripara in un casale. Arrivano però anche dei lupi. Il buio aiuta la nascita della loro amicizia. Cosa succederà però quando si rivedranno? I ragazzi della classe propongono ipotesi di probabili incontri: le sorprese sono dietro l’angolo.
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DIRITTO DI SOGNARE - classe 2A Scuola Vicini
DIRITTO DI SOGNAREclasse 2A Scuola Vicini
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Classe 2A – Scuola Vicini
A cura di Alessandro Conti – Lenz Fondazione
La formulazione del laboratorio è stata improntata come un lavoro a mosaico, ogni volta differente, al fine di rintracciare e stimolare gli interessi di ciascun* student*. Ogni giorno è stato preso in analisi un diritto specifico e, attraverso il dibattitto o la breve stesura di un pensiero/disegno/traccia perso-nale, si è venuta a formare una stratificazione di materiali utile a generare memoria collettiva e ma-teriale drammaturgico utilizzato in scena. L’esito esplora le molteplici declinazioni dei diritti affron-tati in aula focalizzandosi su posture riprese da quadri iconici della storia dell’arte e su specifiche emozioni contrastanti, cioè al di là del consueto e dell’ordinario. Ad esempio: assumere la postura della La zattera della medusa di Gericault (simbolicamente associata al “diritto al soccorso”) gridando di rabbia o, al contrario, ridere di fronte alla fucilazione del 3 maggio 1808 di Goya, il fine ultimo è stato quello di incoraggiare il movimento creativo ed esplorare la sfera empatica personale.
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IL MIO CORPO È IL TUO MONDO - classe 3A Scuola Rodari
IL MIO CORPO È IL TUO MONDOclasse 3A Scuola Rodari
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Classe 3A Scuola Rodari
a cura di Alessandro Conti – Lenz Fondazione
Partendo dall’esplorazione delle possibilità del proprio corpo e dalla lettura di una riscrittura atea del testo della Genesi, gli student* hanno rintracciato autonomamente il parallelismo concettuale Corpo-Terra, cioè come la cura dell’uno e dell’altra siano strettamente interconnesse e dipendenti. Successivamente ha preso forma lo spazio scenico grazie all’utilizzo di un microscopio digitale che riproietta in diretta frammenti personali come mani, dita, pelle e i disegni realizzati dalla classe sull’origine del mondo e della vita. La video proiezione è il quadro all’interno del quale i ragazz*, visivamente immersi sulla pelle o sull’immaginario di qualcun altr* compagn*, sviluppano i movi-menti scenici composti nel corso delle giornate laboratoriali. La classe, piena di energia, ascolto re-ciproco e voglia di fare, di giorno in giorno è riuscita a rivoluzionare le aspettative e le traiettorie preimpostate, in maniera fluida, istintiva e positiva, tanto da sviluppare una forza creatrice parago-nabile alle potenzialità generatrici del brodo primordiale.
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PUBBLICITTÀ - classe 4B Scuola Corridoni
PUBBLICITTÀclasse 4B Scuola Corridoni
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classe 4B Scuola Corridoni
a cura di cura di Davide Rocchi, Massimo Boschi eUROPA tEATRI
Una città monotona. Una vita monotona. Dei bambini, quasi adulti, obbligati a fare e rifare sempre le stesse cose: svegliarsi, andare a lavoro, fabbricare, vendere, annoiarsi, addormentarsi e ricominciare daccapo. Solo una cosa cambia ogni sera: i loro sogni. Sognano di avere nuovi diritti, nuove possibilità, nuove vite. Il una città caoticain cui il tempo è scandito da sveglie fastidiose e sirene allarmanti le pubblicità sono le uniche cose che spezzano questa monotonia. Benvenuti a Pubblicittà!
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THANKS, THANKS A LOT! - classe 3C Scuola Salvo D'Acquisto
THANKS, THANKS A LOT!classe 3C Scuola Salvo D'Acquisto
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classe 3C Scuola Salvo D’Acquisto
A cura di Yele Canali Ferrari e Riccardo Reina Associazione Micro Macro
Siamo partiti dalla Dichiarazione dei Diritti Fondamentali dell’Uomo del 1948, cercandone criticamente i riscontri nella realtà contemporanea. Ci siamo soffermati sulla distinzione tra la forma del diritto (la norma) e la sua sostanza (la giustizia). La nostra riflessione attraversa la storia dei diritti come un loop che si ripete: le persone protestano perché i diritti non ci sono, e se ci sono si trasformano in privilegi, perché chiaramente destinati a categorie particolari. Abbiamo lavorato principalmente su due immagini: la prima, quella di un circuito segnato, deciso da altri, in cui si cammina, tutti uguali, tutti allo stesso ritmo e senza possibilità di variazione, facendosi assimilare dal flusso, dalla maggioranza, cercando di ripetere parole, frasi non nostre; è la riproduzione della normalità, il mondo della norma, dove siamo tutti uguali e con gli stessi diritti, ma solo nella forma. La seconda immagine è quella di una manifestazione dove i protagonisti sono le ragazze e i ragazzi: qui abbiamo lavorato su movimenti in loop che si ripetono su un tappeto musicale che varia, attraversando la storia recente delle lotte per i diritti e la giustizia che si sono succedute in tutto il mondo e sono giunte fino a noi, oggi, a passarci il testimone, in una sorta di frammentario viaggio nel tempo: dagli anni ’60, con Blowin in the wind, il discorso di Marthin Luther King e Nina Simone, il movimento per i diritti civili e le proteste contro il razzismo dei bianchi, a London Calling e il movimento punk della fine degli anni ’70, che denunciava i soprusi della guerra, le catastrofi nucleari e i disastri ambientali di quegli anni; c’è un estratto sonoro preso dalla manifestazione di Genova durante il G8 del 2011, dove i movimenti no-global si scontrano con le cariche della polizia, c’è la techno per le controculture più recenti che fioriscono oltre i confini dell’ordine sociale, c’è il rap italiano contemporaneo a denuncia delle disparità economiche, c’è il discorso di Greta Thunberg, che lancia un ultimatum: change is coming, whether you like it or not, il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno. E poi ci sono loro, ragazzi e ragazze di terza media, che prendono, finalmente, la parola, per dire la loro e non usare più quelle degli altri, giuste o sbagliate che siano, e che ancora (e ancora, e ancora, e ancora) saranno oggi a protestare, sempre più consapevoli del loro posizionarsi nello spazio, nella strada e nel mondo, sempre più consapevoli dell’eredità che gli viene lasciata dagli adulti: un’eredità cieca, perché non contempla il loro futuro, che però è già il loro presente.
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IL FILO ROSSO - classe 2G Scuola Fra Salimbene
IL FILO ROSSOclasse 2G Scuola Fra Salimbene
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classe 2G Scuola Fra Salimbene
A cura di Giulia Canali e Matteo Bacchini Teatro del Tempo
Un gomitolo rosso è il filo sottile che unisce le nostre storie, i nostri nomi, i nostri sogni. Fa un giro complicato per arrivare a tutti, passa di mano in mano e di bocca in bocca, se cade si rialza e se vola non tornerebbe più giù! È libero di andare dove vuole, e siamo noi che lo muoviamo. Ognuno ci aggiunge qualcosa di suo e prende qualcosa da tutti gli altri. E alla fine il gomitolo non c’è più e quello che c’è siamo noi.
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CARI POTENTI - classe 4B Scuola Micheli
CARI POTENTI
classe 4B Scuola Micheli
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4B Scuola Micheli
A cura di Beatrice Baruffini – Associazione Micro Macro
Un gruppo di ministri e ministre del tutto particolare, si ritrova per rifondare i diritti dell’infanzia e farli conoscere ai potenti che ci governano. Si chiede il diritto al silenzio, al pianto in caso di vittoria o di sconfitta, il diritto per tutti alle cose belle, alle avventure, al movimento libero, ma anche a non sopportare chi crede di sapere tutto, a non capire le regole, ad avere piccoli aiuti nelle cose quotidiane. La voce dell’infanzia chiede ascolto e lo fa con gli strumenti della democrazia e della poesia.