UNA PARTITA AL LIMITE2G Scuola Parmigianino
TENIAMOCI IN CON-TATTO
Classe 2G
Scuola Parmigianino Insegnante Claudia Farolini
A cura di Yele Canali Ferrari e Riccardo Reina – Associazione Micro Macro
Il lavoro di quest’anno ha attraversato la tematica del corpo e della corporeità, concentrandosi attorno al concetto di limite e di consenso. La parola “limite” ha un’infinità di significati. Il limite può essere qualcosa che ci viene imposto dall’esterno: dalle altre persone, ma anche dalla natura delle cose. In questo senso il limite può essere qualcosa che ci opprime, che ostacola la nostra libertà. Ma può anche essere qualcosa che ci costringe a fare ciò che da soli non avremmo il coraggio o la forza di fare. Il limite, però, può anche venire dall’interno: certi limiti possono venire da noi senza che nemmeno ne siamo consapevoli; altri invece possono essere stabiliti da noi, per sancire quali siano i nostri confini, quelli che vorremmo fossero rispettati da tutti. Quest’anno abbiamo trovato molte cose strette dentro limiti che ci sono stati imposti dall’emergenza sanitaria. Volevamo giocare, ma ci siano trovati in un mondo in cui le cose non si potevano più toccare, e i giochi di prima avevamo smesso di esistere, e non si potevano più fare. Non si trovava più nemmeno una pallina da ping pong, figuriamoci una palla da basket! Ecco, ci siamo adattati. E la palla, ce la siamo figurata. Perché secondo noi ogni limite può essere uno stimolo al cambiamento, ma per trasformare la realtà bisogna allenare i corpi a immaginare l’impossibile.